ALLERGIE

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Miriam86
TOPIC_ICON14  view post Posted on 20/9/2008, 15:27




Quali tipi di allergia esistono?

Le allergie respiratorie possono essere determinate da una vasta gamma di sostanze dette allergeni che possono, in prima istanza, essere ricondotte a quattro gruppi fondamentali: i pollini, i cosidetti acari della polvere, i derivati epiteliali degli animali, le muffe.

I pollini

Per definizione i pollini che possono determinare allergia sono gli anemofili cioè quelli che sfruttano il vento per fecondare altre piante e gli entomofili che sfruttano gli insetti. Nella stagione dei pollini si susseguono le fioriture di diversi tipi di piante che determinano la comparsa dei caratteristici sintomi (rinite, congiuntivite, tosse, dispnea o fame d'aria, asma) in periodi abbastanza ben delimitati: è molto importante sapere in quale periodo sono comparsi i sintomi per poterli collegare, visti i risultati delle prove allergologiche cutanee, con una singola pianta. Un allergologo non accetta una vaga individuazione del periodo, tipo "in primavera" oppure "quando inizia il caldo", ma ha bisogno di sapere con ragionevole certezza il mese o i mesi in cui la sintomatologia era presente. Anche perché le prove di un allergico dimostrano di solito una polisensibilizzazione (cioè la positività verso diversi allergeni) che potrebbe indurre in errore.

Periodo di fioritura delle principali piante in Italia

* Tra le prime piante a fiorire nella Pianura Padana sicuramente il gruppo delle Betullacee e Corilacee, a cui si possono ricondurre la stessa Betulla, Nocciolo e Ontano. Queste tre piante da un punto di vista allergenico, cioè delle sostanze che danno l' allergia, vengono considerate sovrapponibili. Esiste una piccola differenza nei periodi di fioritura che può essere nel mese di gennaio per il Nocciolo, febbraio, marzo ed i primi giorni di aprile per la Betulla
* Successivamente compaiono i pollini delle Graminacee che iniziano verso Aprile e terminano a Giugno. Di solito si ha poi verso Settembre un nuovo periodo di pollinazione. Le Graminacee da un punto di vista allergenico sono tutte sovrapponibili tra di loro, eccetto l'Erba Canina che presenta caratteristiche allergeniche proprie, per cui viene testata singolarmente.
* La Parietaria, una volta tipica delle coste e delle isole e adesso ben rappresentata anche nella Pianura Padana, fiorisce da metà Maggio a Luglio, perdendo quindi quelle caratteristiche di allergene perenne che ha invece in altre regioni, come per esempio la Campania.
* L' Olivo nella Pianura Padana è tipico della regione del lago di Garda, nel resto d' Italia sulle coste. Periodo di fioritura maggio - giugno.
* Da circa 15 anni sta assumendo sempre maggiore importanza l'Ambrosia, pianta importata dagli USA a cominciare dagli inizi del '900 e che ha trovato un habitat favorevole in Lombardia nella zona di Legnano, Magenta e Busto Arsizio. Fioritura Agosto – Settembre.
* Altra famiglia di piante emergenti è sicuramente quella delle Cupressacee, fino a pochi anni fa considerate non molto allergizzanti. Fioritura da Gennaio a Aprile-Maggio.



Gli acari della polvere


Il Dermatophagoides pteronyssinus è l'origine del più potente allergene che causi l'asma. Si adatta molto bene alla vita nelle nostre case, dimorando essenzialmente nel letto e si nutre delle scaglie di pelle umana perse con la fisiologica desquamazione. Gli acari ricavano i liquidi dall'aria per cui il tasso di umidità nell'atmosfera è fondamentale per il loro proliferare. L'habitat ideale è dato da una umidità intorno all'80% ed una temperatura di 25 °C. Nelle aeree montane oltre i 1400 metri di quota la loro presenza si fa più sporadica, probabilmente per effetto della riduzione dell'umidità e della temperatura. Hanno dimensioni intorno agli 0,3 mm e le loro feci hanno dimensioni intorno ai 20 millesimi di millimetro e sono quindi adatte ad essere inalate in profondità nel naso e nei polmoni.

Gli animali domestici

Sono oggi tra le principali cause di reazioni allergiche. Perché si scateni l'allergia non è necessaria la presenza dell'animale. Gli allergeni sono infatti presenti nell'aria e nella polvere di casa, nel caso del gatto anche dopo molto tempo dall'allontanamento dell'animale. Gli allergeni del gatto sono nella saliva, ed il pelo se ne ricopre quando l'animale si lecca; il pelo in sé non è allergizzante. Gli allergeni del cane sono nella pelle, nel pelo e nella saliva.

Le muffe

Fanno parte del regno dei funghi, sono molto adattabili e possono crescere ovunque vi siano ossigeno e umidità sufficienti. Sono formate da un lungo filamento che cresce sulla superficie di materiali organici quali i residui vegetali in decomposizione o la frutta e il formaggio marcescenti. Scatenano reazioni respiratorie allergiche di solito in autunno quando le spore di Aspergillus fumigatus o di Alternaria sono presenti nell' atmosfera in quantità elevata. Le spore di Cladosporium herbarum raggiungono valori elevati in primavera-estate e la muffa colonizza le sostanze vegetali ed in particolare l' erba. Si possono trovare anche nell' ambiente domestico, per esempio sulla frutta, negli umidificatori e nelle macchie di umidità sui muri

Cross reazioni tra allergeni inalatori ed alimentari


I pazienti allergici a pollini possono lamentare la comparsa, di solito nel periodo di pollinazione, di sintomi quali l'edema delle labbra e della bocca accompagnati da un intenso prurito, dopo aver mangiato frutta o verdura. Questo fatto può essere spiegato dalla presenza di allergeni comuni tra i pollini e questi alimenti: questa malattia viene chiamata Sindrome orale sllergica e colpisce circa il 25% dei pazienti pollinosici. La sintomatologia può arrivare fino all'edema della glottide determinando difficoltà respiratoria. I pazienti devono pertanto, prudenzialmente, evitare l'assunzione degli alimenti sospettati di dare reazione crociata con i pollini a cui il soggetto è allergico.


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Allergie e prevenzione

Le allergie dilagano tra i bambini. E’ questo il dato forse più significativo presentato al Congresso internazionale di allergologia pediatrica tenutosi nel 2004 a Milano organizzato dalla divisione di Pediatria della Clinica Melloni e dal dipartimento di Scienze Farmacologiche dell’Università di Milano, in collaborazione con l’American College of Allergy, Asthma and Immunology (Acaai). Sono circa due milioni, infatti, i bambini italiani affetti da allergie, quasi il 30% del totale, e sono raddoppiati negli ultimi dieci anni.

Diffiicoltà di diagnosi precoce

Tra i problemi affrontati dai 500 esperti di più di 20 Paesi convenuti a Milano c’è la difficoltà di diagnosi precoce, che può permettere di evitare l’evoluzione in asma di un disturbo allergico, nonché il persistere di falsi miti che talora ostacolano anche una corretta terapia dei malati. Per non parlare dei costi, diretti e indiretti (e non solo economici) che la malattia comporta. “Il primo dato importante, sottolinea Alessandro Fiocchi, è che non è mai troppo presto per effettuare una diagnosi di allergia. Sono possibili sia i test cutanei, sia specifici esami del sangue (prescrivibili anche dal pediatra di famiglia) che permettono di indirizzare verso accertamenti più accurati i piccoli che mostrino qualche sintomo di allergia”. In particolare, può risultare indicativa la comparsa di eczema, un disturbo che talvolta rende dura la vita al bambino e alla sua famiglia: continui risvegli notturni, difficoltà a trovare indumenti adatti, impossibilità di relazioni sociali. L’eczema può essere la spia di uno squilibrio immunologico o di un’allergia, anche alimentare. Anche in questo caso è fondamentale una diagnosi precisa: “Non sempre va bene dare il latte di capra a un bambino allergico al latte vaccino, sottolinea Patrizia Restani. Occorre fare studi molecolari per discriminare le allergie. Così come non è detto che un soggetto allergico alla carne di manzo, lo sia anche a tutti i tipi di carne”. Sono, per esempio, in crescita le allergie al coniglio, dovute al diffondersi di questa bestiola quale animale domestico. La forma allergica più invalidante resta comunque l’asma. Anche in questo caso non vanno sottovalutati i sintomi precoci: “In alcuni casi le infezioni virali, osserva Luigi Terracciano, pediatra della “Macedonio Melloni”, sono un segnale di inizio della malattia”. Che è meglio curare precocemente con terapie antinfiammatorie per preservare il più possibile la funzionalità respiratoria del bambino: “Il cui picco viene raggiunto a 18 anni, per poi calare progressivamente spiega Fiocchi. Ma nell’asmatico è comunque inferiore e quindi il soggetto arriverà dieci anni prima alle difficoltà respiratorie proprie dell’età avanzata”.


Costi terapeutici per l’asma


Edward O’Connell, pediatra della Mayo Clinic di Rochester (Minnesota, Stati Uniti) presenta dati sui costi dell’asma oltreoceano: 14 miliardi di dollari l’anno in costi diretti (farmaci, ricoveri, medici) e indiretti (perdita di giornate di scuola, di efficienza fisica, perdita di tempo di lavoro da parte dei genitori). Il costo della terapia è stimato intorno ai 5mila dollari l’anno per bambino asmatico. Senza considerare il costo diretto in vite umane: ogni anno negli Stati Uniti si registrano più di 5mila morti per asma.


Non eccedere nell’eliminare i germi


Se le allergie, in particolare quella da acaro, richiedono un’accurata igiene, non serve però esagerare, come sottolineano i medici specialisti. “Non bisogna eccedere con l’igiene, osserva Patrizia Restani dell’Università di Milano. I troppi detersivi che garantiscono l’assoluta rimozione dei germi rischiano di favorire le allergie”. Del resto, aggiunge Luigi Terracciano “noi non siamo “germ-free”: nel nostro intestino vivono chili di microbi.”



Sono allergico?

A tutti sarà capitato di sentire qualcuno parlare di allergia” al sole, all'acqua, al sapone, alla seta, ai materiali sintetici, al fumo di sigaretta e così via. La maggior parte delle persone immaginano che qualunque manifestazione cutanea arrossata debba per forza essere di origine allergica. Non è proprio così.

Uso improprio dele termine allergia


Il significato della parola allergia sta nel corso di questi ultimi anni evolvendosi. Prima la parola veniva usata raramente, oggi viene utilizzata nelle accezioni più svariate e alcune volte anche a sproposito. Le manifestazioni di una patologia allergica sono abbastanza chiare e ben delimitabile. Per esempio, determinate manifestazioni respiratorie, quali la rinite, a cui spesso si associa la congiuntivite, e l'asma, sopratutto quando si presenta in un soggetto relativamente giovane e con familiari che hanno lo stesso problema, possano essere sospette e quindi vanno indagate da un punto di vista allergologico. Le prove allergologiche non richiedono particolari attrezzature; bisogna armarsi di pazienza ed esse possono essere eseguite in qualunque stagione, anche in presenza di sintomatologia e sono praticamente indolori. É abbastanza difficile individuare precocemente le allergie, perchè esse, nella maggior parte dei soggetti, insorgono quasi improvvisamente, ma bisogna sottolineare come una diagnosi precoce non sia solo utile per una precisa individuazione della terapia farmacologica, ma anche per valutare un eventuale allontanamento del paziente dall'allergene individuato e per la preparazione dell’adeguato vaccino antiallergico, unica vera terapia che, come ha recentemente affermato la Organizzazione Mondiale della Sanità, possa prevenire o bloccare la naturale progressione della malattia allergica.

Perché le malattie allergiche e, in particolare, l'asma sono in continuo aumento?

Effettivamente tutte le malattie allergiche, in particolare l'asma, come patologia più comune e prevalente, sono in continuo incremento; addirittura nel nord Europa della rinite allergica in età pediatrica supera il 40%. Il dibattito sulle cause di questo continuo incremento delle allergopatie è sicuramente aperto a varie ipotesi interpretative. Le cause sono quasi sicuramente di ordine ambientale e non certamente genetico, in quanto un incremento così notevole in un così breve arco di tempo (nel giro di un secolo la prevalenza è aumentata anche di oltre 20 volte) non può essere causato da mutazioni genetiche.

Tre sembrano essere i fattori ambientali più importanti:

1. fattori outdoor (la polluzione ambientale, l'ozono, il traffico veicolare e l'esposizione all'allergene);
2. fattori indoor (il fumo di tabacco, la polluzione domestica, gli allergeni domestici e lo stile di vita);
3. fattori personali (la composizione della famiglia, lo stato socioeconomico, la nutrizione e le infezioni).



Fattori outdoor:

* Polluzione ambientale: sicuramente aggrava i sintomi allergici ed aumenta la risposta infiammatoria all'esposizione allergenica.
* Ozono: è in grado di determinare la comparsa di vari sintomi respiratori, deficit funzionali ventilatori, iperreattività bronchiale e irritazione bronchiale.
* Traffico veicolare: tra le varie sostanze rilasciate dai motori a scoppio sicuramente il particolato del diesel ha maggiore importanza in allergologia, in quanto le piccole dimensioni ne facilitano la penetrazione nei piccoli bronchi ed induce una risposta immunologica di tipo Th2.
* Esposizione allergenica: esiste una chiara correlazione tra grado di esposizione allergenica e sviluppo di sensibilizzazione; numerosi studi hanno evidenziato che alti livelli di allergene inducono una elevata prevalenza di soggetti sensibilizzati. In particolare, gli elevati livelli di acari e derivati di animali domestici sono tra i più importanti responsabili dell' incremento epidemiologico delle allergopatie.



Fattori indoor:


* Fumo di tabacco: viene sicuramente considerato il principale fattore in grado di determinare lo sviluppo di allergie e di sintomi respiratori. Il fumo di tabacco può agire con diverse modalità: per inalazione diretta o attiva, per inalazione passiva ed anche attraverso gli scambi materno-fetali durante la gravidanza; tra l'altro il fumo di tabacco contiene una proteina che favorisca le allergie.
* Polluzione domestica: le moderne abitazioni sono caratterizzate da forti misure di coibentazione che impediscono il ricambio d'aria ed elevano il tasso di umidità, condizioni che favoriscono il ristagno di inquinanti legati alle cucine a gas e al fumo.
* Allergeni domestici: è sempre più diffuso il numero di case in cui sono presenti animali domestici (la persistenza degli allergeni di gatto può persistere per mesi!).
* Stile di vita: sempre più ore vengono trascorse in ambienti confinati, che sono inquinanti e con alti livelli di allergeni. Inoltre recenti studi hanno dimostrato che i bambini, che abitano in ambienti rurali dove vengono allevati animali, sono meno soggetti ad allergie.



Fattori personali:

* Famiglia: nelle famiglie numerose è evidente un minore tasso di allergici, in particolare gli ultimogeniti sono più protetti (probabilmente per il ruolo svolto dalle infezioni acquisite dai fratelli maggiori).
* Stato socioeconomico: è dimostrata una correlazione diretta tra alto tenore e prevalenza di allergie, anche in questo caso scadenti condizioni igienico-alimentari proteggerebbero dallo sviluppo di allergie.
* Nutrizione: vari fattori alimentari possono favorire lo sviluppo di allergie quali l'allattamento artificiale, l'impiego inadeguato di formule, l'assunzione di cibi manipolati, additivi, scarso consumo di vitamine, acidi grassi insaturi etc.
* Infezioni: probabilmente questo aspetto è quello più importante come possibile fattore causale l'incremento delle allergie e dell'asma.



Occorre però distinguere tre situazioni generali:

* influenza delle infezioni sullo sviluppo del sistema immunitario: durante la gravidanza e nei primi anni di vita condizioni che limitino la pressione antigenica (ad esempio abuso di antibiotici nei primi anni di vita) rallentano la maturazione immunologica e favoriscono lo sviluppo di allergie.
* effetto delle infezioni sull'esordio di asma: in questo caso alcune infezioni (in primis il virus sinciziale) predispongono allo sviluppo successivo della patologia asmatica in soggetti predisposti.
* effetto delle infezioni respiratorie nell'induzione di esacerbazioni asmatiche: numerosi studi hanno evidenziato la stretta correlazione tra riniti virali e successiva comparsa di attacchi asmatici. Le infezioni da rhinovirus sono sicuramente le più importanti e ciò spiega il nesso fisiopatologico tra allergia, flogosi, maggiore suscettibilità ad infezioni ed attacchi asmatici.






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Edited by Miriam86 - 26/9/2008, 16:03
 
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hannibal1994
view post Posted on 12/3/2014, 13:09




L’arrivo prematuro della primavera ha anticipato anche la diffusione dei pollini. Tanti, infatti, gli italiani che hanno già iniziato a manifestare i sintomi tipici dell’allergiastagionale: bruciore agli occhi, starnuti, rinite e asma.

I sintomi legati a questa forma allergica sono quelli comuni ad altre forme di allergia ai pollini: starnuti continui, naso gocciolante, prurito diffuso, occhi rossi e che lacrimano, difficoltà di respirazione e attacchi d’asma.

ALLERIS PLUS dei Laboratori di ricerca Larix è formulato con ingredienti utili a contrastare e ridurre i sintomi da allergeni quali pollini o alimenti e da istamina. Gli ingredienti sono i seguenti: Cappero (Capparis spinosa L.) frutto es. secco, Ribes nero (Ribes nigrum L.) foglie es. secco, Whitania (Whitania somnifera L. Dunal.) radice es. secco 2,5% whitanolidi, Olivo (OIea europaea L.) foglie estratto secco (6% oleuropeina), Manganese gluconato.

E’ consigliata l’assunzione di 2 opercoli 2 volte al giorno, durante o dopo i pasti, distribuendo l’assunzione nella giornata per un trattamento prolungato.ln caso di fenomeni allergici acuti (ad esempio una orticaria), il dosaggio, limitato a 6-8 giorni di trattamento, può anche essere di 10-12 opercoli al giorno da scalare nel momento del miglioramento della sintomatologia.

ALLERIS PLUS è acquistabile al 20% di sconto sul nostro sito www.erboristeriavarvara.it

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